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Donna partorisce nel bagno di casa, neonato salvato dal 118: miracolo a Frattamaggiore

Hanno dato vita a una sala parto improvvisata in casa della puerpera: medici e infermieri di un equipaggio del 118 si sono superati, stamattina, a Frattamaggiore. Perché il parto è andato benissimo, ed è venuto al mondo un maschietto di 3 chili e 300 grammi.

I sanitari sono intervenuti a seguito di una chiamata al 118 con cui si chiedeva aiuto per una donna gravida al nono mese che lamentava forti dolori. L’ambulanza e l’Automedica sono giunti a casa della signora alle 4.07, otto minuti dopo la chiamata, ed hanno trovato la donna di 34 anni in bagno, già in pieno travaglio.

L’equipe ha quindi applicato le procedure, facendo venire alla luce il bimbo. «In vent’anni di servizio sulle ambulanze ho visto di tutto, ma non ho mai provato un’emozione simile», dice Ciro Palladino, infermiere del 118. «Coordinati dalla dottoressa Giuseppina del Prete, col collega infermiere Luigi Vallifuoco e l’autista soccorritore Biagio Biondino abbiamo lavorato in perfetta sinergia, mettendo in pratica per la prima volta le procedure apprese in addestramento. Non avevamo mai tagliato un cordone ombelicale prima e per tutti noi è stata un’emozione indescrivibile. Alla fine del turno abbiamo festeggiato insieme questa splendida nascita».

Subito dopo l’equipe ha trasportato in urgenza la mamma e il bimbo al San Giovanni di Dio di Frattamaggiore, pre-allertando già alla partenza la pediatria e la ginecologia. Il bimbo è stato immediatamente accolto in una culla termica da un pediatra in Pronto Soccorso. La nuova mamma, invece, è stata accompagnata direttamente in Ginecologia, in base al protocollo del «fast track».

Congratulazioni all’equipe da parte del direttore generale Antonio d’Amore e del direttore sanitario Monica Vanni: «A nome di tutta l’Azienda facciamo gli auguri alla neo-mamma e diamo il benvenuto al nuovo nato. Siamo orgogliosi del lavoro fatto dall’equipe intervenuta che ha saputo gestire con professionalità e competenza una situazione potenzialmente ad elevata complessità. A loro va il nostro ringraziamento, li incontreremo la prossima settimana per congratularci di persona. Queste sono le donne e gli uomini che spesso diventano protagonisti della cronaca perché oggetto di aggressioni; siamo tutti loro debitori per la professionalità e la passione con cui svolgono il loro lavoro, nonostante le violenze subite».

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