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DUELLO IN TV SALVINI-DE MAGISTRIS.IL SINDACO DI NAPOLI:”MINNITI HA CEDUTO AI CAPRICCI DELLA LEGA.PREFERISCO LA GIUSTIZIA ALLA LEGALITA’ FORMALE.”Ecco il report .

A In mezz’ora di Lucia Annunziata gli ospiti di oggi erano due: prima Luigi De Magistris, poi Matteo Salvini. I due duellanti delle ultime settimane non si sono risparmiati neppure stavolta.

Nel corso della trasmissione si incrociano per pochi secondi quando Giggino in studio ha finito l’intervista e deve dare la parola a  Matteo in collegamento. E Annunziata chiede: “Almeno un saluto ve lo scambiate?“. E il saluto arriva, ma al vetriolo.

Prima Salvini: “Saluto tutti, ci mancherebbe altro. Mi spiace però che Napoli sia amministrata da una persona come De Magistris, il quale come amministra questa città lo si è capito in questa mezz’ora. Uno che pensa più a Salvini che ai problemi della città…”. La risposta di De Magistris? Laconica: “Lo saluto e mi appello all’articolo 27 della Costituzione”. Annunziata dunque chiede di cosa si tratti, e il sindaco di Napoli risponde: “Non c’è bisogno che lo dica io di cosa si tratta”.

ECCOLO L’ART.27:”

“La responsabilità penale è personale.L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva.Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato [cfr. art. 13 c. 4].Non è ammessa la pena di morte.”

ECCO UNA SINTESI DI DE MAGISTRIS

“Minniti ha ceduto all’intransigenza di Salvini? “Penso di si’”. Cosi’ Luigi De Magistris risponde a Lucia Annunziata, in merito al braccio di ferro Comune-Prefettura sulla disponibilita’ della mostra d’Oltremare per la manifestazione della Lega di otto giorni fa a Napoli. “Potevamo convenire su una soluzione equilibrata, far fare la manifestazione a Salvini a cinquanta metri, nel Palapartenope, e non in una sede del Comune. Invece del buonsenso si e’ soddisfatto un capriccio di Salvini”.

“Io populista?- ha aggiunto de Magistris – Non mi offendo. Salvini ha governato il Paese con i poteri che hanno oppresso le autonomie, quelle che io voglio invece valorizzare. Se populista significa strumentalizzare le ansie per produrre fascismi, alzare filo spinato, io non lo sono. Se significa connettersi con il popolo e dare voce a chi non l’ha mai avuta, non mi offendo. A Napoli c’e’ un’esperienza di popolo, se si vuol usare questo senso allora e’ un’esperienza populista. Salvini non e’ il nuovo, ha governato con Berlusconi, ha tagliato le risorse ai comuni. Napoli e’ sicuramente un’esperienza nuova, dove cerchiamo di coniugare rivoluzione e affidabilita’ di governo”.

“L’inchiesta Consip e’ molto interessante, – ha sottolineato il primo cittadino – malgrado sia stata danneggiata da fughe di notizie e interferenze istituzionali ai massimi livelli”.  “La corruzione – secondo il sindaco di Napoli – e’ la vera questione nazionale. Ad Alfredo Romeo nel 2011 abbiamo tolto la gestione monopolistica del patrimonio immobiliare del Comune di Napoli che il centrosinistra gli aveva consegnato. E’ stata una battaglia politica non facile, la gestione di Romeo era tale da farlo considerare un vicesindaco ombra nella giunta di Rosa Iervolino. Con me si e’ bonificato il rapporto camorra-politica, guardiamo invece Romeo come e’ arrivato ai piu’ alti vertici dello Stato”. Quanto all’inchiesta Consip, “confidiamo nell’autonomia e indipendenza della magistratura. Certo, bisognerebbe sapere chi ha favorito la fuga di notizie, quali apparati dello Stato siano coinvolti”, ha spiegato.

Ecco altre frasi in libertà,da assemblea studentesca:

“Sono un sindaco che non si piega, che preferisce la giustizia alla legalita’ formale. Non tradisco la Costituzione, sono contro i compromessi morali. Voglio stare tra la gente. Se questo e’ un sindaco ribelle, lo sono. Ma io mi sento sindaco istituzionale. Se poi chi difende la costituzione e’ un sovversivo, consideratemi tale. Stiamo declinando un Sud diverso, che si vuole emancipare con le sue forze. Ho contro di me Renzi, De Luca, Bassolino. Non sto con Renzi ne’ con Grillo, ma con il popolo. Forse per questo qualcuno si comincia a preoccupare dell’esperienza napoletana”. Manifesto del suo movimento politico, Dema, e’ passare dalla difesa all’attuazione della Costituzione. Alleanze? Con comitati, movimenti, associazioni, amministratori locali e forze politiche che non si piegano a centralismo e oligarchie. Salvini si vuole proporre come leader nazionale ma ha la divisione nel dna. Noi vogliamo unire l’Italia nelle diversita’ dando forza alle autonomie. Il mio obiettivo e’ costruire un movimento popolare”, ha concluso de Magistris.

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