CUBA CAPITALE DELL’UNITA’ TRA LE CHIESE.SEGNO PROFETICO

“Finalmente somos hermanos,” cos’ papa Francesco mentra abbraccia il Patriarca di Mosca Kirill. Uno storico abbraccio,un segno profetico a Cuba diventata l’isola della mediazione,la nuova terra promessa del dialogo tra cattolici ed ortodossi.” Abbiamo parlato come fratelli,abbiamo lo stesso battesimo,siamo vescovi,l’Unità si costruisce camminando.E’ chiaro che questa è la volontà di Dio”,così papa Francesco che fa cadere così il muro secolare tra la Chiesa cattolica e quella ortodossa russa,separate dal 1054. Ad un certo punto Kirill ha anche affermato.”ora le cose sono più facili.”

Francesco sembra riuscire dove altri non ce l’hanno fatta.Lui mette in campo una vera e propria cultura dell’incontro.Una cultura che è figlia del Concilio,per troppo tempo tenuto ai margini nella stessa Chiesa,per il quale la cosa più importante è camminare insieme senza interrogarsi sulle reciproche provenienze,e dunque sulle differenze. Un dialogo,una comunione di intenti,di valori,che non è un confronto tra verità ma un incontro tra persone.

Un lungo cammino quello che si è concluso a Cuba,dal quale è difficile valutare subito l’importantza per i fedeli e le possibilità aperte per il futuro. In ogni caso,ciò che è decisivo e profetico è che l’incontro è avvenuto,e ormai nulla sarà più come prima tra le due chiese. E l’incontro è avvenuto in modo inedito.

E’ stato un giorno di grazia.Adesso ci vogliono gesti religiosi netti e comprensibili da tutti i fedeli delle due chiese. Penso che ci sarà un altro incontro in una città europea (Vienna,Bari) e poi l’unico segno di una pace definitiva tra cattolici ed ortodossi:la visita a Mosca del Papa.

 

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