DISABILI:RICCHEZZA PER LA SOCIETA’. OLTRE UN TERZO DELLE PERSONE DISABILI VIVE DA SOLO, SCARSI I SERVIZI.

Diciamoci la verità:non basta una giornata,ancorchè Internazionale,per far luce sulle condizioni dei disabili,per renderli protagonisti.Ci sono ancora troppe barriere.La disabilità non è contagiosa, l’ignoranza sì, recitava uno slogan della giornata.L’Italia in (forte) ritardo nell’inclusione sociale delle persone con disabilità. Pochi i servizi e le forme di assistenza strutturata, l’onere ricade sulle famiglie, sempre più in difficoltà.
In Italia sono oltre tre milioni le persone con disabilità,ma solo 1,1 milioni percepiscono un’indennità di accompagnamento,mentre 200mila adulti vivono ancora in istituto.Appena il 19% lavora e quindi,l’inclusione passa dalla scuola:+40% di iscritti in dieci anni. Secondo gli ultimi dati diffusi dal Ministero dell’Istruzione,nelle scuole italiane sono iscritti 235mila disabili,pari al 2,7% del totale.Sostanzialmente inattuate la Convenzione ONU recepita dal nostro Paese nel 2009 e la legge 104 del 1992. Oltre un terzo delle persone disabili vive da solo , quindi con maggiore rischio di vulnerabilità. Inoltre, le persone con disabilità hanno un livello di istruzione mediamente più basso e accedono di meno al lavoro rispetto alla popolazione generale, penalizzate soprattutto le donne. Troppo basso rispetto ad altri Paesi UE la quota di Pil destinata a politiche per la disabilità. Finanziamenti sbilanciati sul fronte pensionistico, scarsi i servizi per le persone disabili e i loro familiari.
Diciamo la verità dobbiamo sostituire la retorica dell’inclusione con la cultura dell’inclusione,questo è il vero passaggio politico.
La loro presenza nella scuola non è un problema da risolvere ma una grande opportunità da cogliere. Ma perchè non ci sono tanti insegnanti di sostegno con titolo? “Anche quest’anno la scuola italiana per gli oltre 240mila alunni disabili è cominciata con le carenze di organico e con il vuoto formativo degli insegnanti. Nonostante le ripetute richieste delle associazioni di fornire una formazione adeguata e obbligatoria agli insegnanti curriculari, da parte del Miur non c’è stato ascolto”, denuncia Antonio Nocchetti, presidente dell’associazione Tutti a scuola. La situazione, soprattutto al centro-sud, è gravissima. Di fronte a un “bisogno crescente” e a “una situazione emergenziale”, ci sono almeno 400 docenti di sostegno specializzati e vincitori di concorso lasciati a casa.

Un altro diritto in parte disatteso è quello al lavoro, nella classe di età 45-64 anni la percentuale di persone in condizione di disabilità occupata è il 18%, nel resto della popolazione 58,7%, con rilevanti differenze di genere. Infatti, risulta occupato il 23% degli uomini con disabilità e solo il 14% delle donne.

Le persone con disabilità sono una ricchezza per la società, non devono essere solo i destinatari delle politiche di sostegno, devono diventare soggetti attivi delle decisioni amministrative e politiche che li riguardano.

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