IL GIOCO D’AZZARDO IN ITALIA E’ LA TERZA INDUSTRIA DOPO FIAT ED ENI.E’ UNA DROGA DI STATO!

Lo sappiamo tutti quanto sia forte il legame tra l’Italia e il gioco d’azzardo: lotterie istantanee, gratta e vinci, casinò regolamentati, l’estrazione di una lotteria in televisione, sulla Rai, la televisione di Stato.
Cresce il mercato delle droghe ma è anche un’altra dipendenza a preoccupare,quella da azzardo.E’ quanto emerge dalla “relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia”, prediposta dal Dipartimento politiche antidroghe della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Cresce la voglia di giocare tra i minori.Tra gli studenti,il “gioco” riguarda il 49%. Il 3,2% è malato.Non è raro vedere nei bar e nei locali minori che giocano alle slot machine e alle scommesse sportive
Numeri che inquietano.Una interessante anche se preoccupante correlazione è stata trovata tra frequenza della pratica del gioco d’azzardo e consumo di sostanze stupefacenti.
Secondo questa relazione il 54% degli italiani ha giocato almeno una volta e più di due milioni è la stima dei giocatori d’azzardo patologici,cioè con una vera e propria malattia che si manifesta con una dipendenza patologica.
E’ inefficace e dannosa una politica che non parta anche da questi dati per porvi rimedio.

Mentre il Monopolio di Stato si prepara dunque a lanciare  nuovi Gratta e vinci, il problema rimane sempre lo stesso: qual è il buon senso cittadino e dello Stato quando il primo deve approcciarsi al gioco e il secondo invece gestirlo? Bella domanda, a cui segue una bellissima risposta: in totale l’Agimeg, agenzia specializzata del settore, l’azzardo ha prodotto un reddito pari a 88 milioni di euro nel 2015.

Ora, un gettito di denaro simile è decisamente imponente e può solo aumentare. Ma così aumentano anche i malati di gioco d’azzardo patologico.

Il gioco d’azzardo patologico è una delle prime forme di “dipendenza senza droghe” Giocare e scommettere per “entrare in un oasi della gioia”,in una febbre del proibito,di fare soldi “a palate”. Una vita fatta di bugie,schiavitù,ossessione,ripetitività,prestiti,usura,povertà.Il gioco fa aumentare i poveri ed impinguare le tasche degli strozzini.

Si passa,non sempre,dall’essere giocatore d’azzardo a giocatore patologico. E poi c’è il giocatore sociale,mosso dalla partecipazione ricreativa:le partite,i gol a partita,durante la partita. E poi c’è quello problematico,delle periferie,che ha problemi da cui sfugge o a cui cerca soluzioni attraverso il gioco,le scommesse.

E’ una droga di Stato,con licenze autorizzate dallo Stato.

E’ la terza industria in Italia dopo Fiat ed ENI.

E moltissimi rimpiangono quando era proibito,clandestino. E’ utopia pensare che prima o poi la politica faccia su questa dipendenza una seria riflessione ed autocritica. Eppure tanti si “battono” contro la legalizzazione delle droghe leggere,mentre chiudono gli occhi su slot machine, lotterie, casinò e locali pubblici per scommesse.

 

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