IL LAVORO E’ L’EMERGENZA PIU’ IMPORTANTE DA AFFRONTARE

Senza allarmismi,senza manovre tattiche,senza ping pong sulle responsabilità, siamo tutti coscienti che è l’occupazione, ed il lavoro dei giovani in particolare, l’emergenza più importante da affrontare. Qui ed ora, sempre. Alcuni dati significativi per aprire un confronto serio e documentato sulla questione.Il tasso di disoccupazione in Italia nel mese di febbraio,secondo le rilevazioni Istat è dell’11,7%.La disoccupazione giovanile è al 39,1%,in calo dello 0,1% rispetto al mese di gennaio.L’incidenza dei giovani disoccupati(15-24 anni) sul totale dei giovani della stessa classe di età è del 10,1%.Sono un milione e quattrocentomila i posti di lavoro a tempo indeterminato creati nel 2015 grazie a Jobs Act ed incentivi.

Nel messaggio per la giornata del primo maggio i Vescovi italiani scrivono:” la strada è ancora lunga perchè  l’Italia è stata per troppo tempo ferma:è giunto il momento di ricominciare a camminare,nessuno escluso.” I vescovi italiani in questo loro messaggio,che è uno stimolo per tutti,politica e sindacati, ci ricordano che il lavoro deve essere espressione di dignità e deve tornare ad essere un luogo umanizzante.Sono altresì preoccupati:”Dignità,diritti,salute finiscono in secondo piano.Si tratta di una deriva preoccupante messa in moto dal perdurare di una crisi economica stabilmente severa.L’Italia non sprechi il talento dei giovani.”

L’emergenza occupazionale è il principale problema del nostro Paese,su cui bisognerebbe concentrarsi in uno sforzo comune, sapendo che c’è una interdipendenza culturale ed economica Nord-Sud. Denunciano che:” Il Meridione è una terra che nel corso dei decenni ha subito un depauperamento economico e sociale tale da trasformare queste Regioni in una seconda Italia,povera,sofferente e sempre più infragilita.” E annotano, profeticamente, l’emigrazione di 700mila persone che nell’ultimo decennio hanno lasciato a malincuore le terre del Sud.

Per i Vescovi italiani,ciò che li colpisce e li inquieta di questa situazione ” è la mancanza di consapevolezza rispetto al fatto che il destino delle diverse anime del Paese non può essere disgiunto:senza un meridione sottratto alla povertà e alla dittatura della criminalità organizzata non può esserci un Centro-Nord prospero.

E la fotografia in bianco e nero finale è chiara ed efficace:” Non è un caso che le mafie abbiano spostato gli affari più redditizi nelle Regioni del Nord,dove la ricchezza da accaparrare è maggiore.”

Come reagire,tutti,rispetto a queste osservazioni e conti senza futuro?

Il dato prevalente è che il lavoro in Italia manca e si tratta di una deriva preoccupante.

 

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