IN CAMPANIA UN MINORE SU CINQUE ABBANDONA LA SCUOLA PRECOCEMENTE. 450MILA MINORI AL SUD VIVONO IN POVERTA’ ASSOLUTA.

Il 20 novembre si  è celebrata la Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ventottesimo anniversario dell’approvazione della Convenzione Onu sui diritti del fanciullo, avvenuta il 20 novembre del 1989. Un appuntamento importante, che vuole richiamare l’attenzione sul ruolo centrale delle nuove generazioni e far riflettere sui tanti temi che riguardano i minori.
In occasione della Giornata istituzioni, associazioni e altre realtà di tutto il mondo promuovono convegni, mostre, spettacoli e molti altri eventi.
Anche il nostro Paese  ha partecipato alle celebrazioni con un ricco calendario di iniziative.
Il 16 novembre, a Roma, Save the children e Treccani ha presentato l’Atlante dell’infanzia a rischio 2016 Bambini e Supereroi, un quadro in chiaroscuro della condizione dell’infanzia e dell’adolescenza nel nostro Paese attraverso analisi, dati geolocalizzati in mappe e l’ascolto di idee e desideri degli adolescenti.
Più di un milione di minori su 5 vive sotto la soglia della povertà relativa: sono i dati del VII Atlante dell’infanzia (a rischio) di Save the Children che fotografano la situazione.
In Campania un minore  su 5 abbandona la scuola precocemente, 1 su 3 non raggiunge competenze minime in matematica e lettura. Ed è sempre la Campania, secondo Save the Children, a raggiungere i livelli più alti di obesità infantile, in Italia. In Campania, 3 bambini su 4 tra i 6 e i 17 anni non hanno visitato mostre o musei nel 2016 (70%), mentre più di 4 su 5 non sono andati a concerti musicali (81,9%).
Sono solo alcune delle conseguenze tangibili, si rileva, della povertà sulla vita dei bambini nel nostro Paese, dove, secondo dati Istat, oggi più di 1,1 milioni di minori, di cui 450.000 al Sud, vivono in povertà assoluta, una condizione che tra il 2005 e il 2015 ha visto triplicare la sua incidenza sulle famiglie con almeno un minore, passando dal 2,8% al 9,3%. La povertà assoluta è diffusa soprattutto nel Mezzogiorno.

Le politiche degli ultimi vent’anni hanno semplificato la realtà dei bambini. Ci sono bambini, ragazzi, che prendono quattro euro a consegna, per tre ore al giorno. Come si  rappresenta questo lavoro?
Prima di parlare della realtà  di questi ragazzi, occorre cercare di interpretarla.
E poi, anche con i ragazzi, per capire cosa fare, bisognerebbe capire cosa dire.

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