POVERTA’ PLURALI:CASA, CIBO, LAVORO, SERVIZI. I POVERI CI SONO, LA CHIESA ANCHE, E LE ISTITUZIONI?

La Caritas italiana ha pubblicato il rapporto sulla povertà e l’esclusione sociale in Italia.Fotografa la situazione di un Paese teoricamente in (lieve) risalita,ma segnato da fenomeni di sofferenza sociale che si vanno diversificando.La povertà è una realtà molto più diversificata e complessa di quanto appaia a prima vista.La povertà economica è in crescita come il dramma silenzioso degli italiani senza un pasto.
Alcuni dati.Sono 191mila le persone che nel 2016 si sono rivolte alle mense caritas.Sei milioni di pasti erogati nel 2016 dalle 353 mense di 157 diocesi.Sono 3816 i centri per la distribuzione di viveri.Il 56% degli utenti Caritas vive in alloggi strutturalmente danneggiati;il 68,9% ha grandi difficoltà nel pagare l’affitto,rata di mututo o spese condominiali;il 15% è sotto sfratto o pignoramento giudiziario.Si evidenziano alcuni trend di cambiamento dei fenomeni di povertà:aumentano gli italiani,si registra una prevalenza costante delle classi di età centrali,comprese tra i 35-44 anni e i 45-54 anni,in leggero aumento sono i giovani under 34,diminuiscono le famiglie tradizionali e i nuclei con coniuge e figli,mentre crescono famiglie monogenitoriali,coppie di fatto e persone sole.Chi è convinto che alle Caritas si rivolgano soprattutto i senza fissa dimora si ricreda.
Serve l’impegno di tutti per cambiare rotta.
Se non si ha uno sguardo largo si fa poco.Occorrono politiche sociali e politiche attive del lavoro.

Chi lotta contro la povertà deve saper guardare alla mancanza di lavoro, salute o istruzione, tutte cause immediate o remote.

C’è poi anche una povertà da perdita di risorse con varie cause:la frantumazione delle famiglie,la violenza domestica,la perdita del posto di lavoro e della dignita,il gioco d’azzardo.
Occorrono politiche di sostengo alla famiglia,di lotta alle povertà.
Occorre che la politica faccia sul serio e cambi rotta!
I poveri ci sono, la Chiesa anche, e le Istituzioni?.

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