UNIVERSITA’:CAMPANIA FANALINO DI CODA!SCONTRO CAMERA-GOVERNO.

Il Censis ha individuato le migliori università italiane per il biennio 2016-2017 classificandole innanzitutto in base alle loro dimensioni.

Troviamo, quindi, atenei medi (da 10.000 a 20.000 iscritti) e atenei mega (oltre i 40.000 iscritti). Il punteggio ottenuto da ogni università è stato calcolato attraverso la media aritmetica tra i voti ottenuti in cinque categorie prese in considerazione:
  • comunicazione e servizi digitali;
  • strutture;
  • spesa per borse di studio e altri interventi welfare a favore degli studenti;
  • servizi e politiche in internazionalizzazione (Erasmus, Leonardo, corsi di perfezionamento post-lauream all’estero).

 

Le migliori università statali italiane 2016-17 (MEDIE)

  1. Trento
  2. Siena
  3. Sassari
  4. Trieste
  5. Marche
  6. Brescia
  7. Modena e Reggio Emilia
  8. Udine
  9. Salerno
  10. Urbino

Come possiamo vedere, sul podio dei migliori atenei italiani di media grandezza troviamo Trento al primo posto, seguito da Siena e Sassari. Il capoluogo trentino non è una novità quanto a sede universitaria di prestigio, soprattutto per quanto riguarda le facoltà di Lingue e di Sociologia.

Anche Siena è una conferma: la sua università statale si colloca da anni ai primi posti di molte classifiche e ranking internazionali.

Per quanto riguarda l’università di Sassari, è terza in classifica ma spicca in prima posizione rispetto alle altre strutture per le opportunità di mobilità internazionale; i servizi digitali; la percentuale di posti disponibili in aule, biblioteche e laboratori scientifici rispetto al numero degli iscritti.

Le migliori università statali 2016-17 (MEGA)

  1. Bologna
  2. Firenze
  3. Padova
  4. Pisa
  5. Roma Sapienza
  6. Palermo
  7. Torino
  8. Milano
  9. Bari
  10. Napoli Federico II
  11. Catania

Altro che classifiche ingannevoli,stilate in base a criteri in buona parte discutibili o sbagliati come vanno dicendo e scrivendo tanti professori campani!

La realtà universitaria napoletana è,fuor di dubbio,il fulcro della tradizione accademica napoletana,ma il complesso contesto sociale nel quale è calata impone una continua innovazione,la capacità di guardare al mondo rispondendo alle sfide locali.
Le nostre Università devono tornare ad essere per i giovani un luogo di speranza e non un parcheggio;ripensando alla didattica,al rapporto con il mondo del lavoro,ai servizi connessi,senza cullarsi sugli allori, si può,si deve,risalire al classifica!

Sulle Università scontro tra Camera dei deputati e Governo.La Camera aveva chiesto principalmente due azioni.La prima sul diritto allo studio:stabilizzare,come primo passo le rsiorse,rivedre i requisiti di accesso,pensare a definire un’area di reddito entro cui tutti gli studenti siano esenti da tasse(no tax area) .Rivedere i criteri di ripartizione del fondo integrativo statale sulla base di bisogni regionali e rendere le Regioni più efficaci nello stanziamento di riosrse proprie. E la seconda cosa.rivedere alcuni criteri di ripartizione del finanziamento delle Università.La Camera approva con 436 si e 6 no.Peccato che il 6 luglio il Miur stabilisce,con un proprio decreto l’esatto opposto.Come mai il Miur ha tanta forza politica? Come mai il Governo non prende atto di un pronunciamento unanime della Camera dei Deputati?

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