VENE APERTE D’AFRICA E INDIFFERENZA DELL’EUROPA. PROFUGHI,IMMIGRATI,RIFUGIATI,CLANDESTINI: L’OCCIDENTE NON SA NEMMENO COME CHIAMARLI!

Diciamoci la verità: dall’Europa sugli immigrati arrivano segnali preoccupanti. L’Europa da sola non ce la fa a governare l’afflusso dei profughi. Lancia un SOS ai potenti della terra. E’ poco probabile che l’appello venga accolto. Ma l’Europa criminalizza chi soccorre i migranti, rischiando così di considerare chi fugge come un pericolo, non come persone umane che meritano della solidarietà. Le Ong hanno subito accuse e stigmatizzazioni da chi, soprattutto politici, li presenta come complici dei trafficanti. Far trattenere delle persone in situazioni di pericolo è grave. ma è ciò che ha scelto l’Europa. Adesso ci sono un milione di profughi intrappolati a Zuara, in Libia, e al confine con la Tunisia, dove il traffico di esseri umani è controllato dalle milizie. Sono 400mila le persone in fuga “contabilizzate dalle autorità di Tripoli, altrettanto gli irregolari. solo 15mila quelli “gestiti.” Il colonialismo e il regime, coscienze mancate e ancora mancanti: pensiamo ai profughi Eritrei.
L’indifferenza non è un fatto accettabile, è il grande male che ci assedia. Tutti gli europei dovrebbero sapere che siamo stati tutti stranieri.
Quei corpi abbandonati sulla spiaggia, in mare, sono precari quanto i loro destini. Quelle prigioni, quel casamento di immigrati, quei centri di accoglienza che andrebbero chiuso subito, sono ferite aperte. Offrono lo spettacolo di una comune miseria ad un Occidente che non sa nemmeno come chiamarli: profughi, immigrati, rifugiati, clandestini….
Coscienza.
Le immagini choc, simbolo della grande tragedia di persone in fuga da guerra e fame che cercano protezione nel Vecchio continente chiuso, interrogano la nostra coscienza, i silenzi della politica o le sue scelte tattiche e non valoriali.
L’identità annientata oltre le mura dell’indifferenza e le lacrime di coccodrillo.

Evocando lo sbarco di migliaia di immigrati sulle coste italiane c’è chi, senza vergognarsi, e non facendosi scrupolo, li definisce parassiti che vivono sulle spalle della nostra solidarietà. Invece sulle vene aperte dell’Africa è stato pubblicato uno studio da Global Justice Now e da varie organizzazioni britanniche che sotto il titolo emblematico “Conti onesti 2017” dimostra che ancora oggi l’Africa elargisce al mondo più ricchezza di quanta ne riceva, senza parlare della pratica abusiva ed odiosa che è rappresentata dalla sotto-fatturazione dei beni esportati, che provoca ammanchi importanti nelle casse degli Stati di origine. Minerali, petrolio, derrate alimentari, commercio del legname, del pesce e specie protette, le voci che girano di più. l’Africa è forse il continente più ricco del mondo per risorse naturali, ma anche il continente con la maggiore incidenza di poveri, affamati, denutriti, analfabeti. Un caorpo vivo dalle vene aperte e saccheggiate da poteri internazionali irresponsabili, in accordo spesso con altrettanto irresponsabili elite locali.

Quindi al di là di ogni retorica e dichiarazioni di razzismo evitiamo di scambiare le vittime per carnefici. e soprattutto prendiamocela con chi rende la vita a loro così difficile da costringerli alla migrazione forzata.

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