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ELEZIONI IN SICILIA, INCONTRO AL NAZARENO RENZI-CROCETTA:” IL MIO E’ UN ATTO DI AMORE, SENZA ODIO. CE NE FOSSERO ALTRI COME ME”

L’era di Rosario Crocetta alla presidenza della Regione Siciliana finirà il prossimo 5 novembre, quando le prossime elezioni indicheranno il nuovo presidente. Infatti, dopo l’annuncio dei mesi scorsi, in cui  Crocetta aveva intenzione di candidarsi per un secondo mandato ha dichiarato, invece,  di rinunciare alla competizione elettorale, a Palazzo d’Orleans. La decisione arriva dopo il suo incontro, con l’ex premier, Matteo Renzi, al Nazareno, sancisce l’accordo che porterà a una candidatura ufficiale in Sicilia, in cui disse,  “Mi prendo 18 ore per sentire i miei“, e ancora  “Non sono uno che sfascia tutto“. Ma una volta, uscito dal Nazzareno, Crocetta: “Ho incontrato Renzi, gli ho esternato le mie preoccupazioni per una candidatura poco conosciuta e gli ho illustrato i risultati del mio governo. Ma siamo troppo avanti per le primarie e a questo punto rischierei di non avere candidature alternative. Non sono uno sfascia tutto, la politica sfascista non mi ha mai interessato, voglio passare alla storia come il primo esponente che viene dalla storia del Pci che ha vinto le elezioni in Sicilia, non come colui che l’ha fatte perdere” e poi ancora: “Il mio è un atto di amore, senza odio. Ce ne fossero altri come me“. Crocetta è stato eletto  nel novembre del 2012, la maggioranza che ha sostenuto Crocetta è sempre spesso unita dalla  volontà di mandare avanti la legislatura che dalla condivisione di un programma di governo; candidatosi con il suo movimento denominato ‘Il Megafono’, il quale è sempre stato organico al PD, Crocetta ha deciso di accodarsi al partito nel sostegno a Fabrizio Micari.

Il centro – sinistra dunque si presenterà con una coalizione moderata che appoggerà il rettore Micari, anche se rimane però la spaccatura a sinistra con SI, MDP, Rifondazione ed altre sigle in appoggio a Claudio Fava; prende quindi corpo il quadro elettorale in vista delle elezioni: il centro – destra punterà compatto su Musumeci, il Movimento Cinque Stelle su Cancelleri, il PD assieme agli alfaniani su Micari, a sinistra si virerà verso il sostegno a Fava, mentre sul piatto rimangono anche le candidature degli ‘outsider’ Vittorio Sgarbi, Piera Maria Loiacono, Roberto La Rosa, Franco Busalacchi e Mariano Ferro.

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