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Fame di Giustizia e Sete di Verità: per il 19 dicembre una giornata di mobilitazione per chiedere misure urgenti per svuotare le carceri

Fame di Giustizia e Sete di Verità, una giornata di digiuno per la dignità dei detenuti: questo il titolo dell’appello lanciato dalla Pastorale Carceraria della Diocesi di Napoli, da Don Franco Esposito, cappellano del carcere di Poggioreale e da Samuele Ciambriello, garante campano delle persone private della libertà personale, i quali hanno indetto una giornata di mobilitazione per il giorno 19 dicembre, un presidio simbolico dinanzi a uno degli istituti penitenziari più sovraffollati d’Italia. Poggioreale è infatti il frutto del disinteresse della politica di fronte alla vita di migliaia di detenuti, il cui diritto alla salute non viene salvaguardato in istituti affollati, promiscui e privi delle condizioni igienico-sanitarie adeguate in tempo di pandemia.

Nell’appello, cui hanno aderito già numerosissime realtà territoriali che hanno a cuore i diritti dei detenuti, si legge: “Perché nessuno sia dimenticato, perché chi ha sbagliato possa pagare il suo debito non a prezzo della vita, perché chi è detenuto ha diritto alla tutela della sua vita, perché il carcere non sia un luogo oscuro e separato dalla società, perché ogni vita deve essere salvata da un virus che non conosce limiti e barriere. In questi mesi tutti noi abbiamo conosciuto la paura e il timore per un virus che ha cambiato le nostre vite. Abbiamo imparato a usare le mascherine, a igienizzare le mani e a mantenere la distanza gli uni dagli altri. Tutte misure indispensabili, in attesa di un vaccino, che rispettiamo con rigore. E chi è in una cella con altre dieci persone e un solo bagno come fa? In queste ultime settimane il mondo penitenziario sta pagando un prezzo altissimo a causa del Covid.”

La pandemia e l’emergenza sanitaria in corso hanno infatti esasperato e messo in evidenza tutte le criticità e le falle di un sistema penitenziario disumano, causando numerosissimi contagi tra la popolazione detenuta e il personale penitenziario e amministrativo. Dunque, chi aderisce allo sciopero del 19 dicembre chiede “che non si perda altro tempo ad adottare tutti quei provvedimenti che riducano la presenza nelle carceri sovraffollate e consentano a quante più persone possibile di scontare con misure alternative la propria pena. Si può fare, senza nessun pericolo sociale e senza allarmismi o falsi giustizialismi, nel rispetto della nostra Costituzione e di tutte le vittime, perché la pena non deve essere vendetta e non può essere contraria al senso di umanità e giustizia. Oggi nelle nostre carceri, come nel resto del paese, c’è una emergenza sanitaria a cui occorre dare risposte nell’interesse di tutti, detenuti, agenti, operatori penitenziari.”

Vi aspettiamo sabato 19 dicembre alle 11, dinanzi alle imponenti mura di Poggioreale, e come si legge nella parte conclusiva di questo fondamentale appello, “porteremo la nostra fame di giustizia e la nostra sete di verità, ognuno con la propria storia e la propria visione del mondo, ma tutti insieme per gridare forte che non è più tempo di perdere tempo e che c’è bisogno di intervenire subito perché altrimenti la detenzione equivale ad una pena di morte.”

Qui le prime adesioni:

Cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli

Padre Alex Zanotelli, missionario comboniano

Pietro Ioia, Garante dei detenuti della città metropolitana di Napoli

Carlo Mele, Garante dei detenuti della provincia di Avellino

Emanuela Belcuore, Garante dei detenuti della provincia di Caserta

Don Tonino Palmese, vicario episcopale Carità e Giustizia

Don Enzo Cozzolino, direttore Caritas diocesana di Napoli

Cappellani carcere “Giuseppe Salvia” Poggioreale

Cappellani carcere di Secondigliano Don Antonio Loffredo

Don Maurizio Patriciello, parroco “terra dei fuochi”

Comunità Sant’Egidio

Delegazione regionale Caritas Campania

Conferenza Regionale Volontariato e Giustizia Campania

Associazione “liberi di volare”

Associazione “Il Carcere Possibile onlus”

Associazione “Carcere Vivo”

Associazione “Figli di Barabba”

Associazione “Gioco di squadra”

Associazione “Obiettivo Napoli”

Associazione “La Mansarda”

Associazione “Acli”- Provincia di Napoli

Associazione “A.Vo.G.”

Associazione Ex D.O.N.

Fondazione “San Gennaro”

Rete di solidarietà popolare

Coop. sociale “Less”

Monica Bonanno, Assessore al comune di Napoli

Associazione ” Oltre le sbarre”

“GESCO” Gruppo di imprese sociali

Sergio D’Angelo

Don Nicola de Blasio, Caritas di Benevento

Coop. sociale “Articolo1”

“Il Quadrifoglio”

Paolo Siani

(Si può aderire scrivendo agli indirizzi: garante.detenuti@cr.campania.it oppure carceraria@chiesadinapoli.it)

 

A cura di Giusy Santella

 

 

 

 

 

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