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I MITI DI NAPOLI : STORIA DEL CORSO VITTORIO EMANUELE

Il Corso Vittorio Emanuele rappresenta una delle principali strade della città posta a collegamento tra la città bassa ed il quartiere Vomero.Il Corso, che si snoda dall’attuale piazza Mazzini fino ad arrivare a viaPiedigrotta, fu realizzata intorno alla metà del XIX secolo per ordine di Ferdinando II che, verso la fine del 1852, commissionò il progetto ad alcuni architetti, con l’intento di costruire una strada che collegasse la parte bassa della città, all’allora nascente Vomero. Grazie al lavoro di Ferdinando II ,avvenne anche la sistemazione degli edifici : infatti ,i palazzi sono stati costruiti tutti dal lato del monte e non del mare: questo perché il 31 maggio del 1853, il re emanò uno scritto che tutelava il paesaggio e il panorama della nuova arteria della città.Il primo troncone della nuova strada, fu inaugurato il 28 maggio del 1853, e prese il nome di “ Corso Maria Teresa” in onore della regina, per poi essere dedicato al primo re d’Italia nel 1860, dopo la conquista di Garibaldi, avvenuta  a conclusione dei lavori. A termine del corso fu aperta una piazza, inizialmente intitolata anch’essa a Salvator Rosa, al cui centro fu inaugurata il 24 novembre 1910 in occasione dei festeggiamenti per il cinquantenario del plebiscito di annessione l a statua di Paolo Emilio Imbriani scolpita da Tito Angelini nel 1887. Successivamente la piazza fu rinominata Piazza Mazzini, portando molti napoletani a credere erroneamente, che la vecchia statua d’Imbriani ancora installata nel centro della piazza, raffiguri invece Mazzini.

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