Officina delle idee

Il porto e la sua elettrificazione

Leggo sulla stampa odierna che l’assemblea dell’Autorità portuale discuterà a breve della possibilità di elettrificare le banchine per fornire energia alle navi all’attracco evitando che esse tengano i generatori autonomi accesi. Iniziativa lodevole. Il “ cold ironing” –questa è la denominazione tecnica – contribuisce alla riduzione dell’inquinamento locale. In Italia la prima stazione di “ cold ironing” è stata inaugurata pochi giorni fa a Livorno.

Il collaudo è stato fatto con una nave militare. Non a caso. Difatti, per quanto ne so, le navi da crociera che viaggiano nel Mediterraneo non sono attrezzate per questa procedura e andrebbero modificate in tal senso. Il “cold ironing” è pratica comune sulla Pacific Coast negli USA ma non risulta diffusa nei porti europei e mediterranei in particolare.
Livorno appunto è il primo. Nelle more della discussione sarebbe opportuno contattare gli armatori, magari tramite la CLIA che è la loro associazione mondiale, per sapere se nei loro progetti c’è la modifica del naviglio per rendere possibile la procedura.
Aggiungo che in molti porti dove il “ cold ironing” è operativo l’energia viene fornita da centrali foto-voltaiche. Sarà possibile a Napoli?
Intanto in attesa della realizzazione del progetto che,ripeto, non dipende solo dall’autorità portuale ma anche dalla collaborazione degli armatori si potrebbe monitorare con più rigore il rispetto della norma UE che impone, in porto, l’uso di combustibili a bassissimo tenore di zolfo. Esiste una centrale di monitoraggio sula Stazione Marittima? Si va a bordo a controllare? Questo è il problema
Il combustibile usato in navigazione è l’ultimo cascame del processo di “cracking” degli idrocarburi. Quello da usare nei porti costa molto di più. Di qui la riluttanza degli armatori
Poiché la sicurezza ambientale va al primo posto, le ispezioni diventano importanti. Sarebbe utile che le loro risultanze venissero rese pubbliche periodicamente.

 

Potrebbe piacerti...