Cultura

La Famiglia Addams sfila alla Festa del Cinema di Roma e Loredana Berté è rock… da paura

Arriva nei cinema il 31 ottobre la versione animata de “La famiglia Addams”, di Greg Tiernan e Conrad Vernon, la storia della famosa dark family. E alla festa del Cinema di Roma sfilano i doppiatori italiani. Virgina Raffaele e Pino Insegno, in qualità di Morticia e Gomez, hanno partecipato alla conferenza stampa di presentazione a Roma. Ad accompagnarli Loredana Berté (alias nonna Addams), nonché Eleonora Gaggero e Luciano Spinelli, nei ruoli di Mercoledì e Pugsley. Ecco quanto evidenziato da “Linkabile”:

Cosa ha attirato di più verso il progetto un cast così variegato? Loredana non ha dubbi: “Il discorso sull’omologazione, di questi tempi l’essere diverso è un qualcosa che dà fastidio, il film manda un messaggio forte. E’ il manifesto della diversità, della follia, della genialità, perché non c’è follia senza un pizzico di genio. Era la prima volta che doppiavo, ma amo la famiglia Addams da secoli. Dentro però sono Mercoledì. Mi sono persa nel mio personaggio, perché è rock, sopra le righe, invasata. Ironica. Sono nonna Adams anche dentro. Devo dire però che mi hanno scelta per sfinimento, volevo fare un doppiaggio di Tim Burton, l’ho detto e scritto mille volte, e questo è un film alla Tim Burton. Non credevo alle mie orecchie quando me l’hanno detto, avevamo due giorni per il doppiaggio, abbiamo fatto tutto in un giorno!

Come si diventa Morticia?” Virginia Raffaele ha un consiglio pratico: “Mangiando pochissimo! Il doppiaggio è un mestiere diverso, anche se è una faccia della recitazione, ti rendi conto che è un’altra cosa. Il direttore del doppiaggio Massimiliano Alto ci ha aiutato molto. Ho pensato che io, nel mio lavoro, è un po’ come se interpretassi cartoni animati (non glielo dite alla Vanoni!), perché reinterpreto le persone sopra le righe, fuori dalla realtà. Poi in generale è bello che l’animazione attuale piaccia a tutti: pensate alla scena con Mano feticista che sul computer guarda i piedi. Il messaggio non è retorico ed è posto in modo rock, grazie alla Famiglia Addams. Bisogna cambiare punto di vista per capire gli altri.

Pino Insegno si trova a rappresentare la prima linea dei professionisti: “Che dire, io amo questo mestiere da quarant’anni, ho cominciato coi film a luci rosse… però ora sono stanco di essere considerato un uomo da possedere, voglio mostrare di avere anche un cervello oltre che un bel corpo!” Scherzi a parte, “all’inizio ho dovuto usare un altro nome, perché il comico non poteva doppiare attori drammatici. E’ un mestiere impegnativo, che non prevede scorciatoie, non hai quasi mai la possibilità di prepararti. Mi sono tranquillizzato quando ho saputo che c’era Virginia Raffaele, fa piacere sul serio quando c’è una professionalità reale. Poi dirigeva Massimiliano Alto, uno degli Hobbit, un uomo dal nome inverosimilmente proporzionale al suo aspetto! E’ venuta fuori un’operazione bella. Funziona perché non ho mai visto queste persone nelle facce dei personaggi.” A questo proposito, cosa pensa del coinvolgimento di non-attori per il doppiaggio di film famosi? Pino inizialmente nicchia, si appella al “quinto emendamento”, poi chiarifica: “L’importante è che si rispettino le intenzioni del film, l’importante è non veicolare qualcosa solo perché vuoi sovrapporre le facce conosciute sui personaggi.

Proprio Eleonora Gaggero, nota per Alex & Co e la sua attività di scrittrice teen, è alla sua prima esperienza dietro il leggìo: “Quando fai un cartone ci rimani per sempre! Non facevano che dirmelo. Ho fatto sette ore di doppiaggio al giorno, per tre giorni. Non è stato facile, Massimiliano ci ha aiutato un sacco, ci faceva lui prima le battute. Lo rifarei altre mille volte, e lo rifarò, perché ci sarà un sequel.
Luciano Spinelli, che peraltro ha iniziato su YouTube proprio cimentandosi col lip-sync, non nasconde il suo entusiasmo sincero: “In quinta elementare ho interpretato Pugsley, ho detto tutto. Questa è stata un’esperienza bellissima, non immaginavo di trovarmi così bene. Sono arrivato in studio agitatissimo, Massimiliano invece mi ha detto di divertirmi e di lasciarmi andare. Ho cercato di trasmettere la pazzia di Pugsley. Amo la recitazione, questa è sempre recitazione, ma è anche più complicata, devi dare voce e movimento senza usare il tuo corpo.

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