Cultura

“La scarpetta rossa”: diciamo stop alla violenza

Il 25 novembre di ogni anno si cerca di sensibilizzare sul tema della violenza proprio in onore della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Evento che commemora le vittime è “La scarpetta rossa”, tenuto in tale giorno presso il Centro SS Giovanni e Paolo, in Piazza Ottocalli a Napoli.

La manifestazione, iniziata alle ore 09:30, vuole ricordare le sorelle Mirabal, uccise terribilmente poiché attiviste per i diritti umani.

Partecipi anche le associazioni della zona, Municipalità, cittadini e scuole. Tutti uniti per gridare “Basta!”.

La manifestazione è iniziata con un momento di preghiera per tutte le donne che, purtroppo, non avranno mai più voce.

Numerose le testimonianza ascoltate. Donne e madri che scappano da situazioni di violenza per cercare di avere un futuro migliore.

Chiamata la nipote di Antonio Spagna, presidente dell’ Associazione Base Condor, premiato per l’attivismo avuto in tale tema.

Don Michele, parlando delle donne che hanno perso la vita per mano di uomini, ha affermato: “Grazie al loro sacrificio, oggi possiamo avere più possibilità per difenderle. Il loro sacrificio non è perso”.

Anche il presidente della Municipalità 3, Fabio Greco, ha espresso i suoi pensieri: “Oggi sul territorio della Municipalità 3 ci sono 3 eventi contro la violenza di genere. Dobbiamo strutturare meglio la possibilità di poter denunciare questi avvenimenti”.

Ha partecipato, poi, il maestro Gino Accardo esibendosi in alcuni brani tra cui l’ultimo “Notte stanotte”.

La rappresentante del Consolato del Venezuela, ha preso parola: “Il 2023, giunto alla fine, è un anno che deve farci riflettere ancora una volta. La violenza contro le donne rimane una delle sfide più grandi da affrontare. Questa giornata per le donne è stata istituita partendo dal fatto che la violenza è una violazione dei diritti umani. Contrastare e prevenire la violenza significa agire sulle sue radici culturali”.

La Dottoressa Annamaria Romano ha affermato: “La violenza sulle donne mi colpisce molto. È importante la famiglia. I genitori in casa devono parlare con i figli. Andiamo avanti e basta con la violenza”.

Anche la Dottoressa Mariateresa Sorrentino, Assessore alle politiche sociali di Torre del Greco: “Queste giornate servono per dirci che tali episodi non appartengono al passato. Dobbiamo iniziare dalle scuole e dai ragazzi. Diffondere una cultura diversa”.

La Dottoressa Luisa Sannino, presidente dell’associazione Sole, ha detto: “Con il Covid c’è stato un boom di accessi ai CAV poiché le donne erano costrette a coabitare con il maltrattatore. Un problema attuale è quello del lavoro.
Ho in essere un progetto a San Giovanni a Tedduccio nell’Università Federico II che coinvolge 20 donne fuoriuscite dalla violenza”.

Per intervallare i momenti è stato pensato ad un’esibizione musicale coinvolgente ed a tema.

Successivamente ha preso posto la “Compagnia teatrale Argonauti di Napoli” di Roberto Strati con alcuni monologhi sulla violenza contro le donne.

Si è esibita, poi, Simona Bianco in uno spettacolare momento musicale per passare poi la parola ad Antonio Vitale, Dirigente medico dell’Asl Napoli 1: “I giovani vengono educati a prevalere l’uno sull’altro perché non ci sono altri modelli.
L’essere umano viene educato in famiglia”.

Partiti, infine, i ringraziamenti alle organizzatrici, Grazia, Anna, Zeneida e Maria che, ogni anno, permettono tutto ciò affinché si mandi un messaggio forte che parli di ascolto.

Nicola turco ha concluso l’evento con un ultimo momento musicale.

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