Cultura

25 novembre: le manifestazioni per “far rumore”.

106 è il numero di donne che, nel 2023, hanno perso la vita in Italia a causa di un uomo.

Le vittime, dalla più giovane alla più anziana, sono state tradite ed uccise da persone di cui si fidavano.

Il 25 novembre di ogni anno si ricordano i femminicidi con la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Tale ricorrenza è stata istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite proprio nel 1999, per sensibilizzare riguardo il tema della violenza ed evitare altre tragedie.

Il colore scelto per la giornata è il rosso e come simbolo le scarpette per rappresentare i femminicidi.

La data vuole ricordare l’omicidio delle sorelle Mirabal, attiviste politiche nella Repubblica Dominicana, torturate ed uccise per poi essere gettate da un burrone.

Da quel momento le lotte furono più intense e il ricordo delle sorelle divenne presente.

Quest’anno nelle maggiori città d’Italia si terranno flash mob e manifestazioni in piazza. Roma, Milano e Napoli saranno teatri all’aperto.

Il messaggio non è più quello di rimanere in silenzio, ma gridare forte contro una società malata, contro la violenza che va sempre più avanti.

Tantissime le attiviste organizzate per fare qualcosa di concreto e lasciare un segno.

Il tentativo è quello di dare un segnale forte, dignità alle donne, eliminare violenze e discriminazioni di genere e mobilitarsi.

Agli uomini, invece, è richiesta la presa di coscienza e partecipazione perché in nessuna società si può raggiungere un obiettivo da soli, ognuno deve impegnarsi per conquistare le vittorie di tutti.

Tutto questo potrebbe non bastare ma, come ha suggerito Elena Cecchettin, sorella di una delle ultime vittime di violenza Giulia, è ora di smettere di restare in silenzio, è il momento di gridare forte.

Potrebbe piacerti...