Cultura

“Le mie Marylin”, una mostra ispirata alla diva che non muore mai

La splendida cornice del Belvedere di San Leucio di Caserta ospiterà dal prossimo 17 aprile la personale di Alessandro Giunta, “Le mie Marylin”. La mostra inizierà alle ore 17,30 e per l’inaugurazione è prevista la partecipazione dello show man, Fabrizio Frizzi. L’esposizione durerà fino al 19 aprile, ci saranno quindi, solo due giorno per poterla visitare.

L’iniziativa è nata per una nobile causa, il devoluto dell’importo, infatti, sarà devoluto interamente in beneficenza, all’Onlus “Cento Gocce”, organizzazione filantropica che si occupa di piccoli progetti in una terra a nord di Malindi. Progetti come l’incremento dell’istruzione dei villaggi della zona, prevenzione alle malattie maggiormente diffuse sul quel territorio e tante altre iniziative, di cui hanno beneficiato gli abitanti del nord Malindi.

Nell’occasione dell’evento sarà presentato anche il catalogo, edito da Terre Blu, che raccoglie testi di Alessandro Giunta e Jolanda Capriglione.

Alessandro Giunta ha iniziato ad avvicinarsi alla fotografia in età giovanissima, affascinato dal mondo dei ritratti, ha cominciato fotografando da subito volti, da qui la passione per Marylin. La sua fotografia con il tempo è poi cresciuta, maturando verso altri orizzonti come la straordinaria tecnica del collage, che regala sempre nuove sfide, tecnica che ha arricchito i suo lavori, rendendoli unici nel suo genere.

«Volevo offrirmi una bussola di orientamento in quella tempesta d’immagini e notizie che mi grandinavano addosso sulla vita e la morte di Norma Jean. Per quattro anni ci ho lavorato su, ho rifotografato alcune delle sue foto a me più care, le ho miscelate e infine le ho combinate con versi miei e non miei. Sono venuti fuori questi collage ed è stato come fare oggi un’intervista all’attrice. È stato un viaggio immaginario nel turbinio di passioni e sentimenti che hanno segnato la breve esistenza di Marilyn. Ho scavato nel suo intimo, ho convissuto con la sua tristezza e con la sua disperata ricerca di normalità per sbocciare infine in un pudico amore per quell’anima tormentata dai più spregiudicati cinismi, in balia dei suoi amanti, in balia di una mostruosa macchina cinematografica», il racconto dell’artista sulla nascita dei suoi lavori, che ritraggono l’eterna diva, Marylin Monroe.

Una diva che non muore mai, che è sopravvissuta perfino alla sua scomparsa, diventando un’icona di s stessa, con il suo fascino, da molti definito magico e ipnotico.

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