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MITI DI NAPOLI: LA STORIA DI PUOLO

Marina di Puolo, può sembrare una semplice frazione di Massa Lubrense, un insediamento di pescatori su una spiaggia paradisiaca uguale, a tante altre bellezze naturali della nostra terra. Puolo ha una storia ben più ricca di quanto si potrebbe aspettare con un passato antichissimo che inesta le radici sin dall’epoca dell’Impero Romano. Il nome Puolo deriva da Pollio Felice, primo residente del luogo. Secondo la ricostruzione storiografica di Claudio Esposito, Pollio era un influente politico romano dedito alla filosofia dell’epicureismo e, quindi, affascinato dalle straorfinarieta della vita e dall’eleganza. Quando arrivò a Puolo trovò una spiaggia deserta immersa nel verde, sopra un mare azzurro, e decise che lì sarebbe sorta la sua danarosa villa.Il poeta Publio Papilio Stazio celebrò la villa di Pollio in due carmi: il “Villa Sorrentina Polii Felis” e il “Hercules Surrintinus Polli Felicis”, in cui veniva raccontato anche di come il nobile decise di fabbricare anche un nuovo tempio ad Ercole vicino alla spiaggia. La grandezza della villa è testimoniata odiernamente da resti e reperti dispersi per lungo area, talmente numerosi da far pensare più a una piccola città che ad una dimora. Un’altra importante testimonianza è stata data dall’opera dello storico Filangieri che ha raccontato l’invasione dei Saraceni del 1558 e di come “…tutta la città di Massa dalla predetta marina sino a quella di Polo era circondata da triremi …”.Agli inizi dell’ottocento, Puolo era una spiaggia abitata da pochi pescatori e protetta da due promontori. La situazione cambiò quando furono scavate due cave, quella ad est, sul promontorio Calcarella, e quella a ovest appartenente alla famiglia Merlino. Fino agli anni 70 del Novecento, quando finalmente vennero chiuse, la vita del piccolo insediamento venne alterata e, spesso, rovinata dall’attività dei minatori. Le case d’epoca vennero distrutte o sostituite perché incapaci di reggere alle continue scosse di terremoto ed esplosioni utili ad estrarre le rocce, gran parte dei pescatori iniziò a lavorare nella cava, tutti attratti da un lavoro più stabile della vita in mare e l’intero paesaggio venne stravolto. Oggi Marina di Puolo ha perso l’antico aspetto, ma nell’anima resta ancora un piccolo insediamento di pescatori, contando attualmente circa 150 anime.

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