Economia e Welfare

No alla “Buona Scuola”, sì alla “Scuola Giusta”: libera, democratica e trasparente

Il Ddl “La buona scuola” non è stato ben accolto da migliaia di docenti in Italia e lo dimostra lo sciopero generale del prossimo 5 maggio. Ma non solo: un gruppo di docenti della Scuola Primaria di Napoli, candidate al Consiglio Superiore della Pubblica Amministrazione, da settimane sta gridando “No al ddl sulla Buona Scuola” portando avanti un messaggio virale a favore di “Una scuola Giusta”, che sia pubblica, democratica e trasparente, ma soprattutto che non lasci indietro nessuno. La capolista Patrizia Perrone, in questi giorni si sta esponendo in prima linea attraverso i social e il sito www.lascuolagiusta.it.

 

Patrizia Perrone, come è stato accolto il ddl “La buona scuola” dagli addetti ai lavori?

Da quando è stato pubblicato il disegno di legge nelle scuole c’è fermento. All’inizio solo in pochi erano allarmati, forse quelli che avevano letto il testo, mentre gli altri sembravano disinteressarsi della cosa. La lotta contro il Ddl ha preso tra l’altro la strada dei social. Twitter, Facebook, Whatsapp sono diventati campi di battaglia dove ci si organizza nei modi più svariati per intraprendere azioni volte a fermare questa scellerata proposta di riforma della scuola, che anche a detta del giudice Imposimato ha molti aspetti incostituzionali.

 

In che senso incostituzionale?

Innanzitutto la storia del bonus school, le ritenute fiscali alle famiglie che scelgono le paritarie. L’articolo 33 della costituzione recita ben altro: chi vuole scegliere una scuola diversa da quella statale è libero di farlo ma non deve costare nulla allo Stato. Questo inoltre toglie fondi alla scuola pubblica, aumentando il divario tra ricchi e poveri.

 

Lei, in prima persona, si sta esponendo molto in questo momento. Alla trasmissione “Dentro i Fatti”, condotta da Samuele Ciambriello su Radio Club 91, ha parlato di un evento “social”.

Sì, infatti, per richiedere uno sciopero unitario ho utilizzato il potere dei social, lanciando un evento virtuale a cui hanno aderito migliaia di docenti dichiarando che sciopereranno in tutte le date previste alle varie sigle. Inoltre tutti sciopereranno il 5 maggio, una data importante perché dopo tanti anni aderiranno tutte le sigle insieme: CGIL CISL UIL GILDA e SNALS.

Sul web inoltre attraverso molti gruppi è stata lanciata una petizione a Mattarella (“Gessetti Rotti”) raggiungendo quasi 70mila firme in pochi giorni. Le firme saranno consegnate al Quirinale in questi giorni.

 

Ci parli della Sua candidatura al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione

Un gruppo di docenti napoletane ha presentato una lista autonoma per le elezioni al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione in cui sono capolista (si vota il 28 in tutte le scuole d’Italia). Il Consiglio Superiore è l’organo collegiale più importante della scuola, e noi pensiamo che ci debbano andare docenti che non godano dell’esonero sindacale, ma docenti che vivono la realtà della classe tutti i giorni.

 

Altre iniziative in cantiere?

Sì, la collega Paola Calafati ha scritto una lettera agli intellettuali, a cui ha risposto Fiorella Mannoia con un post su Facebook molto significativo.

Io ho lanciato un appello alla minoranza “Dem”, e ha risposto, in pubblico e in privato Giuseppe Civati, dicendosi in dissenso sul DDL. Ora, da un’idea di Margherita Franzese, docente napoletana che vive a Roma, stiamo organizzando un flash mob che si terrà in tutte le piazze d’Italia; il 23 aprile a Napoli a Piazza del Plebiscito.

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