Economia e Welfare

Relazione semestrale 2022. Ciambriello: “Quale carcere vogliamo?”

Oggi si è tenuta la Relazione semestrale 2022 presso l’Aula Siani al Consiglio della Regione Campania.

Presenti all’evento Samuele Ciambriello, Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, On. Gennaro Oliviero, Presidente del Consiglio della Regione Campania e Stefano Anastasia, Portavoce della Conferenza nazionale dei Garanti territoriali e regionali.

A prendere parola per i primi saluti è stato proprio l’Onorevole Oliviero: “Quest’anno si sottolinea molto la presenza di tossicodipendenti nelle nostre carceri. C’è un problema di sanità carceraria e su questo si dovrebbe fare un consiglio regionale per queste dinamiche”.

Samuele Ciambriello ha riassunto i temi della relazione: “Ogni relazione, in particolare questa relazione, rappresenta una sorta di bilancio e ogni bilancio, in quanto tale, evidenzia alcune criticità”.

Il Garante ha elencato i lati positivi: “Alcuni fondi del PNRR sono stati assegnati alle carceri e, per volontà del legislatore, è stata assicurata al “pianeta carcere”. Circostanza che, in assenza di una programmazione, rischia di essere vanificata“.

Occorre avere uno sguardo più largo– dichiara Ciambriello- e immaginare che i fondi messi a disposizione dal PNRR vadano a finanziare anche le infrastrutture digitali e “relazionali”, che sia in grado di introdurre novità che diminuiscono sostanzialmente le difficoltà di chi vive e opera in carcere”.

Da gennaio giugno, il Garante e il suo staff hanno effettuato 100 colloqui negli istituti campani incontrando 628 detenuti“, afferma il Garante, numeri elevatissimi che rendono chiaro il lavoro che c’è alle spalle delle carceri.

Sovraffollamento carcerario

Il sovraffollamento degli istituti penitenziari è sempre un grande problema, insieme all’alto numero di suicidi.

Ha dichiarato infatti Ciambriello: “Noi abbiamo 6853 presenze e nella nostra Regione abbiamo attualmente 1356 tossicodipendenti, di questi circa 300 denunciati dai rispettivi familiari. Se i familiari denunciano i propri figli e parenti, è un fallimento della società esterna”.

“La fascia di popolazione detenuta maggiormente rappresentata è quella che va dai 50 ai 59 anni. Si registra un decremento di persone detenute al di sotto dei 40 anni, ma mi colpiscono i 46 ristretti dai 18 ai 20 anni”.

Il numero di detenuti stranieri è più basso rispetto ad altre regioni, sarebbero infatti “869 gli stranieri“. A preoccupare però sono i mediatori culturali che sono poco presenti sul territorio.

La situazione femminile è abbastanza grave. Secondo il Garante sarebbero “attualmente 140 le donne detenute nel carcere di Pozzuoli, 53 a Santa Maria Capua Vetere, 24 ad Avellino, 36 a Salerno, 11 a Lauro”.

Lavoro

“Le persone che lavorano sono il 45% dei detenuti. 2641 sono alle dipendenze dell’amministrazione penitenziaria”.

Istruzione

Altro tema trattato è proprio l’istruzione che si prospetta avere numeri bassi rispetto ai detenuti, comunque dichiara il Garante: “Ci tengo a precisare che attualmente ci sono 73 ristretti iscritti all’università”.

Minori

“La questione minorile in Campania, più che altrove, assume connotati quantitativamente significativi e desta un peculiare allarme sociale”, dichiara Ciambriello.

“12000 persone dei 14 ai 18 anni in Italia, 6200 nella nostra regione, sono stati fermati, accompagnati ai genitori, portati alle comunità, nelle carceri. 46,7% sono campani”.

“Molteplici sono le cause che concorrono alla dirompente crescita del fenomeno. Anzitutto la debolezza delle Istituzioni la cui presenza e reattività appaiono rispettivamente distante e debole“.

Sanità penitenziaria e REMS

Su 6853 detenuti in Campania, ci sono appena 55 posti in ospedale“, afferma il Garante.

Il problema appare che una “forte carenza di personale in ambito psichiatrico e psicologico”.

I tempi di ricovero in REMS sembrano lunghi e indefiniti. “Due REMS in Campania. Noi non abbiamo figure sociali nelle REMS. Nella nostra regione ad oggi abbiamo 70 persone che attendono il ricovero”. “Il 3 luglio il Consiglio Regionale della Campania  ha chiesto alla Regione la creazione di una nuova REMS”.

Suicidi

“Dall’inizio del 2022 ad oggi- dice Ciambriello-, in Campania, all’interno degli istituti di pena si sono tolti la vita 5 persone. Solo ad Agosto abbiamo registrato in 5 giorni 3 suicidi. Al 30 giugno si rilevano 64 episodi di tentati suicidi”.

“Quale carcere vogliamo?”, chiede il Garante.

Per noi l’anagramma di carcere è cercare o dall’ebraico “carcar” che significa tumulare. Dobbiamo metterci d’accordo anche con la nostra coscienza di cittadini”.

Per concludere dichiara:” Da parte nostra occorre operare una scelta e questa scelta è strettamente collegata alla domanda di fondo su cosa vogliamo divenga il carcere nei prossimi anni”.

“A questo proposito mi piace ribadire che l’orizzonte è quello di “Liberarsi dalla necessità del carcere”.

Comunque andiamo avanti nonostante tutto, andiamo oltre adelante“.

E’ intervenuto poi Sergio Anastasia: “Vorrei partire da un dato che ha fatto riferimento Samuele Ciambriello, il fatto che in un semestre l’ufficio del garante campano ha potuto incontrare personalmente 628 detenuti”. 

Quel Garante tutti i giorni entra ed esce dal carcere, ascolta le persone con i loro problemi e li riferisce alle autorità”.

L’art 27 impegna lo stato a fare la sua parte, ma impegna anche gli enti territoriali che hanno responsabilità fondamentali“.

Conclude Anastasia: “Il quadro dei problemi che siamo chiamati ad affrontare inquadra la struttura della nostra società e la capacità che le Istituzioni hanno di rispondere ai bisogni dei cittadini”.

 

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