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Litorale vesuviano, qualcosa si muove per la bonifica

Passi in avanti per la messa in sicurezza e bonifica delle aree ricadenti nell’ex Sito di Interesse Nazionale (SIN) “Litorale Vesuviano”, oggi Sito di interesse regionale. La Regione Campania, su proposta dell’assessore Giovanni Romano, ha detto sì all’Accordo di Programma relativo allo stanziamento  di circa 6 milioni di euro per una serie di interventi in favore di un territorio che comprende diversi Comuni: Trecase, Boscoreale, Terzigno, Boscotrecase, San Giorgio a Cremano, Portici, Ercolano e Torre del Greco, Torre Annunziata, Castellammare di Stabia e Pompei.

«Non ci riterremo soddisfatti – spiega l’assessore Romano – fino a quando non avremo ottenuto il ripristino delle condizioni di balneabilità di tutto lo specchio d’acqua interessato per consentire la piena fruibilità ai cittadini dell’area e ai tanti visitatori che ogni giorno, in particolare nei periodi estivi, affollano il litorale vesuviano».

Secondo “Sentieri”, uno studio epidemiologico nazionale sui territori e gli insediamenti esposti a rischio da inquinamento promosso dal ministero della Salute, l’area è interessata da un eccesso di tumori della pleura a causa della presenza di amianto. «Finalmente qualcosa si muove nell’ambito dell’azione di bonifica del SIN/SIR Litorale vesuviano – è la risposta parzialmente soddisfatta di Franco Matrone della Rete dei Comuni Vesuviani che da anni si batte per la bonifica dell’area – Dopo la sollecitazione della cittadinanza attiva, le ripetute audizioni presso la commissione Sanità del Senato, e in sede di Conferenza dei servizi presso il MATTM, in cui abbiamo espresso le preoccupazioni connesse all’approfondimento dello Studio SENTIERI nel SIN/SIR “vesuviano” e nel successivo partenariato previsto dall’Agenda 21 per il Piano regionale di Bonifiche a cui aveva fatto seguito l’impegno manifestato dalla Regione Campania a farsi carico di disporre caratterizzazioni e messa in sicurezza dell’area passata sotto la sua competenza, finalmente arriva la buona notizia».

«Ovviamente questo è un primo passo, concreto, con risorse non esaustive ma importanti, che vanno nella direzione giusta e che devono diventare operative nell’ambito della trasparenza e con la partecipazione della cittadinanza attiva come avvenuto sino ad ora – continua Matrone – Resta il rammarico di non essersi spinti nel prendere in considerazione le sub perimetrazioni del SIN/SIR almeno per quanto riguarda le vaste aree della pineta di Torre del Greco, la Pozzelle e la Fungaia vesuviana dove insistono siti contaminati da più decenni».

«In attesa dei tempi tecnici per vedere disponibili i finanziamenti annunciati la Rete dei Comitati vesuviani comunica che per fine anno nella conferenza nazionale della rete comuni SIN che si terrà proprio nell’area vesuviana ospiteremo i maggiori esperti nazionali in tema di caratterizzazione e bonifica di aree contaminate e i membri del board dell’Agenzia europea per l’ambiente dove faremo il punto dello stato di criticità dell’area e di una possibile e difficile messa in sicurezza. Nel frattempo – conclude – spingiamo le autorità nazionali a rendere da subito disponibili i finanziamenti previsti dalla legge sulla Terra dei fuochi et altri per il monitoraggio dello stato di salute delle popolazioni del territorio campano che rientrano nell’area definita dal DL governativo e dell’inquinamento ambientale a cui è sottoposto l’intera area protetta del Parco nazionale del Vesuvio e del suo waterfront».

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