Economia e Welfare

Ritrovati resti del Titan: si lavora per capire le cause della presunta implosione

Il sommergibile sommerso nell’Atlantico con a bordo 5 persone è stato ritrovato.

Dopo 3 giorni di ricerche, i soccorritori hanno rinvenuto i resti del Titan, che avrebbe dovuto raggiungere il relitto del Titanic a circa 3800 metri.

Probabilmente un’ implosione causata dalla perdita di pressione ha provocato l’incidente.

Continueremo a ispezionare l’area dove sono stati trovati i rottami“, afferma la Guardia Costiera.

Intanto si delineano ancora i dettagli dell’incidente per definire gli ultimi istanti del sommergibile.

Alistair Greig, ingegnere dell’University College di Londra, insieme al geofisico marino Rob Later hanno affermato: “Non sappiamo quanto tempo ci vorrebbe ma in uno scenario operativo normale pensiamo ci vogliano circa due ore per scendere in profondità e ancora circa due ore (per risalire)”.

Per le ricerche è stato utilizzato un robot di ultima generazione capace di immergersi a 6000 metri sotto il mare, con bracci utilizzati per recuperare imbarcazioni.

Il ministro degli Esteri del Regno Unito, James Cleverly, ha dichiarato: “Tragica notizia. Il governo britannico sta sostenendo da vicino le famiglie colpite ed esprime le sue più sentite condoglianze”.

Nel 2018, l’ex direttore delle operazione di OceanGate, David Lochridge, aveva sollevato preoccupazioni riguardo lo stato del sottomarino Titan. Fu licenziato dalla compagnia per aver divulgato informazioni private.

Ora si lavora su questo per cercare di capire le cause precise della morte dei 5 passeggeri e quali problemi c’erano sul sommergibile.

 

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