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STRAGE SCOLASTICA IN FLORIDA: IL KILLER CONFESSA TUTTO. MEMBRO DEI SUPREMATISTI BIANCHI

Se c’è una cosa che nel corso degli anni abbiamo incominciato ad apprendere è che nelle scuole degli USA non c’è abbastanza sicurezza considerando che dall’inizio del 2018 si è sparato ogni due giorni e mezzo negli istituti e molteplici sono state le tragedie che hanno visto ragazzi innocenti andare a scuola e non tornare più a causa di folli personalità che con inutili spargimenti di sangue hanno scombussolato tutto il sistema. Un genitore che saluta il figlio prima di andare in un istituto scolastico non può essere preoccupato per la sua incolumità e perciò le scuole negli Stati Uniti dovrebbero essere rese più sicure e si dovrebbe affrontare per bene il delicato sistema della sanità mentale. E’ questo il messaggio lanciato da Donald Trump dopo la strage di ieri.

Nikolas Cruz, diciannovenne, è il killer che ha tolto la vita a 17 persone tra studenti e insegnanti sparando all’impazzata con un fucile semiautomatico AR-15 alla Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland in Florida, dalla quale era stato anche espulso poiché considerato pericoloso. La sparatoria è durata circa tre minuti iniziando a sparare nei corridoi e poi in cinque classi. Il ragazzo è risultato anche membro di un partito suprematista bianco.

Nikolas Cruz (Ansa)

Obama sostiene che servirebbero leggi contro le armi. Proprio Donald Trump ha abolito quella che invece non permetteva alle persone insane di mente di entrarne in possesso.

Raccapriccianti invece le parole del ragazzo che prima della strage era apparso in alcuni video su YouTube nei quali affermava di voler diventare un “killer scolastico” professionista. Nel suo profilo Instagram compaiono tutte foto di armi bianche e da fuoco e talvolta anche la sua immagine con il volto coperto. Un suo compagno sostiene che il ragazzo fosse malato mentale e ossessionato dalle armi.

 L’Instagram di Nikolas Cruz (Ansa)

Il giovane è stato catturato circa 40 minuti dopo la strage e non prima di  essere passato in una catena di fast food, è quindi stato avvicinato da un poliziotto, una volta uscito da un Mc Donald’s.  Apparso oggi per la prima volta in tribunale con la divisa arancione dei carcerati USA dove gli sono stati imputati 17 capi d’imputazione per omicidio premeditato e verrà incarcerato senza possibilità di cauzione.

Enrico Esente

 

 

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