Cultura

Una mostra dedicata ad Aldo Mondino, artista torinese tra i più attivi in Italia sin dagli anni Sessanta

Ogni critico, ogni storico dell’arte ha un suo magazzino della memoria dove raccoglie le immagini più stupefacenti, quelle indimenticabili. I dervisci di Aldo Mondino ripresi nella loro danza roteante sono una girandola di colori, sono forme in movimento perpetuo, sono geometrie del pensiero.

La scelta di Nicola Pedana di dare avvio alla stagione artistica 2014/15 nel nuovo spazio di Caserta con le opere raffinate e ammalianti di Aldo Mondino dà il senso di una scelta di qualità che si mantiene sempre altissima e appropriata. Si aggiunge così il nome di un altro maestro dell’arte contemporanea all’elenco delle mostre prodotte dal gallerista casertano.

Nasce pertanto all’insegna della grande produzione artistica italiana la nuova sede di Nicola Pedana, anche se quest’attenzione alla migliore ricerca visiva nazionale era già viva nella sede precedente. La novità, dunque, sta proprio nel come è strutturato lo spazio espositivo, che non è più su una strada del passeggio cittadino, ma si va a collocare, pur sempre in pieno centro, all’interno di un contesto abitativo. Meno vetrina e più laboratorio, factory.

La galleria oggi non può essere più solo il luogo dell’esposizione ma deve essere anche il luogo della creazione. Nicola Pedana contestualizza il suo spazio, portandolo innanzitutto a una dimensione dilatata rispetto al precedente per numero di metri quadri, in più rendendolo funzionale a un’articolazione che permetta nelle aree interne ogni soluzione creativa. Ma oltre a un interno c’è anche un esterno, uno spazio praticabile capace di interagire con l’architettura urbana circostante. C’è quindi un dentro la galleria, ma c’è anche un fuori, a dimostrazione che l’arte non può rimanere confinata nei cosiddetti spazi deputati, ma deve anche uscirne e mostrare la propria esistenza in vita. Insomma, su tutto deve prevalere il concetto di accoglienza nei riguardi dell’artista come del visitatore. E per fare ciò lo spazio espositivo diviene la residenza stessa di Nicola Pedana, la sua casa galleria, dove è il padrone di casa ad accogliere gli ospiti.

È questo quindi un modo nuovo di interpretare la galleria, vista come luogo dell’attraversamento, della scoperta, dell’invenzione, luogo dove accadono mostre, ma dove si incrociano anche esperienze, con riunioni pubbliche e incontri umani. Luogo di eventi, di narrazioni, di confronti. Luogo d’arte e di cultura. Luogo flessibile, luogo del ritorno. Luogo vissuto.

La storia si sviluppa sulla base dei processi culturali, sociali ed economici. Bisogna essere attenti ai cambiamenti e quanto più possibile governarli. Ogni epoca determina nuove forme di interazione e di comunicazione, nuovi criteri di sviluppo, nuovi linguaggi, ma anche nuove fruizioni. Il nuovo spazio di Nicola Pedana nasce per un nuovo tempo.

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