Food

Weight Watchers, vantaggi e criticità della dieta famosa negli anni ’60 e ’70

A inventarla fu una casalinga americana, Jean Nidecht, che aveva sperimentato diverse diete fai da te, senza i successi sperati. Era il 1963 e, dopo aver perso diversi chili, fondò un gruppo per condividere i risultati del suo metodo. Fu l’inizio della dieta Weight Watchers (letteralmente controllori del peso), destinata a diventare una delle più popolari negli anni Sessanta e Settanta, nonché una vera e propria multinazionale con tabelle, prodotti e community a pagamento. Negli ultimi anni questa dieta è tornata alla ribalta grazie anche a testimonial del calibro di  Oprah Winfrey, Jessica Simpson e Jennifer Hudson.

Ma di cosa si tratta e quali sono i punti di forza e le criticità? VanityFair lo ha chiesto a Francesca Beretta, biologa nutrizionista presso lo Studio Beretta di Noceto (Pr) e autrice del libro Giù la pancia…su il morale!, in uscita da metà maggio. «Si tratta di un programma alternativo finalizzato al dimagrimento, incentrato sull’educazione alimentare e sull’adozione di uno stile di vita sano. Tuttavia non è privo di criticità. Si esegue definendo un proprio “punteggio” basato su determinate caratteristiche individuali (età, altezza, peso iniziale, obiettivo, livello di attività fisica) e al deficit calorico necessario per raggiungere l’obiettivo di peso ideale. Definito tale punteggio, vengono a sommarsi i punti di ogni singolo alimento consumato in modo da rispettare il vincolo complessivo».

Come funziona il sistema a punti?

«A diversi alimenti vengono attribuiti diversi punteggi, in base alla densità energetica. In altre parole, ogni punto corrisponde ad una quantità di calorie fornite da un determinato alimento (35-45 Kcal). Tali punti vengono attribuiti settimanalmente, per cui un soggetto che “risparmia punti” un giorno, può permettersi di utilizzarli in un’altra giornata. Anche l’attività fisica gioca un ruolo nell’utilizzo dei punti: più attività fisica o attività fisica più intensa, corrisponde a più punti a disposizione per raggiungere il target. Con questo regime alimentare tuttavia, non sono esclusi cibi ipercalorici (se non bevande gassate o superalcolici), ma ne viene limitata la quantità in base alle calorie che apportano».

Insomma, la dieta Weight Watchers ha tantissime luci e ombre.

Potrebbe piacerti...