Food

I segreti del tè

C’è il tè delle cinque, ma anche quello del mattino, il tè che aiuta a calmarsi, o quello per tirarsi su di morale, e per ciascuno c’è il dolce perfetto: un biscotto, un dolcetto, una torta. Perché anche la bevanda più antica del mondo e la più diffusa (dopo l’acqua) si può abbinare al cibo, proprio come vino. Ora lo spiega Liz Franklin, food writer e food stylist,  direttrice de Il Tratturello, scuola di educazione enogastronimica, in Un tè e una fetta di torta, nuovo ed elegante libro uscito per Guido Tommasi Editore.

Per un assaggio trovate quattro ricette: una piccola introduzione agli abbinamenti possibili ma anche al caleidoscopico mondo del tè che – come spiega bene l’autrice – oltre che essere una bevanda è prima ancora un’arte.

Secondo la leggenda, il tè fu inventato dall’imperatore Shen Nung 5000 anni fa un giorno in cui gli caddero alcune foglie di camelia sinensis in una tazza di acqua bollente. Dalla Cina, poi, è arrivato in Europa ed è stato consacrato dalla Gran Bretagna, dove è approdato nella seconda metà del ‘600 con il matrimonio tra Re Carlo II e Caterina di Braganza. L’aristocrazia lo amò subito e nel 1838 la duchessa Anna di Belford lo rese un appuntamento quotidiano – alle 5 – perfetto per accogliere gli ospiti e smorzare la fame in attesa della cena. A fine ‘800 (quando il governo abolì le tasse sul té) si diffuse anche tra i ceti meno abbienti e il consumo di tè divenne di massa.

Da allora il rito per preparare il tè è una religione, e la Royal Society of Chemistry ha perfino pubblicato guida alla tazza di tè perfetta, di cui Liz Franklin, nel libro, ricorda alcuni passaggi cruciali. Esempi? Per un tè fatto bene bisogna sempre usare acqua fresca perché, dopo aver raggiunto il bollore, ne sprigiona al meglio il sapore, inoltre la migliore è la teiera in ceramica, perché il metallo potrebbe alternare il gusto finale. Ma il vero segreto è la calma: il tè va bevuto seduti, e rilassatiIn fondo anche questo lo rende così speciale.

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