Ciambriello:” Votare è un dovere civico. Una campagna elettorale, nervosa, verbosa. Per poter votare non è obbligatorio mostrare il green pass.”

 

L’articolo 48 della Costituzione italiana sancisce il diritto di voto.  Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico. La storia della democrazia è la storia del progressivo allargamento della partecipazione.

È bene chiarire da subito che per poter votare non è obbligatorio mostrare il green pass: per andare alle urne, il 3 e il 4 ottobre, e varcare la soglia dei seggi non serve la certificazione verde. Il voto è un diritto dei cittadini e quindi non è stata introdotta alcuna restrizione per l’accesso.

Diciamoci la verità un tempo per le elezioni politiche ed amministrative c’erano parole e programmi chiari, parole di sinistra,  di centro e di destra, oggi solo parole comuni, poca innovazione, riferimenti astratti e manovre governative, per indebolire o rafforzare il Governo. In campo una novità, un pò a macchia di leopardo, c’è una nuova soggettività politica che vede coinvolti partiti, movimenti, civismo, storie della società civile che ha l’ambizione di governare il locale e il Paese.

Una campagna elettorale però  nervosa e verbosa!

Le amministrative sembrano un bivio ed un compromesso per tutti .

Per amministrare ci vogliono, come nella migliore tradizione riformista, soluzioni concrete, fattibili, con cronoprogrammi e investimenti. Altro che parole e riferimenti al qui e all’oggi, ricorrenze al nuovo, all’usato sicuro, alla rivoluzione, ai poteri forti. E’ chiaro a tutti che dove c’è camorra, corruzione e mancanza di memoria non può esservci sviluppo.

Nelle nostre città metropolitane,città difficili e dalle mille sfaccettature le persone sono state spaesate di fronte al dibattito politico dove brilla la quasi totale assenza di programmi. Tutto o quasi sui social. Nei programmi dei candidati alle amministrative vocaboli simili. Però adesso riflettiamo sul fatto che piuttosto che maledire le tenebre occorre avere il coraggio di accendere una luce. Andare a votare, il coraggio come elettori siamo obbligati ad averlo. Certo c’è chi vive di politica e chi per la politica, per dirla alla Max Weber.

In molti discorsi “sulle nuvole” ci sono stati  in campo  nomi astratti:amministrazione, partecipazione, promozione.Ma anche i corpi intermedi hanno avuto  le loro responsabilità: imprenditori, sindacati, intellettuali, giornalisti. Tutti devono essere pronti ad assumersi le proprie responsabilità, anche nel dopo elezioni.

Le nostre città hanno bisogno ,hanno diritto, ad una politica orientata a risolvere i problemi e non a fare ammuina quotidiana o sceneggiate .

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