CIAMBRIELLO”VINCENZO DE LUCA. UNA RIVOLUZIONE DAL BASSO, DINAMISMO,SINTONIA CON IL TERRITORIO E LEGAMI CON LA POLITICA NAZIONALE.”

Tante decisioni politiche  nazionali e locali che dividono le persone, la società. Si sono persi i fili della rappresentanza politica e civica.C’è bisogno di una intuizione politica chiara, forte, nella quale coagulare movimenti civici, astensionismo valoriale e separatezza, disperazione e speranze. Sembra paradossale che per far ripartire il Paese e la Regione un uomo solo al comando dia più protezione,senso del fare,realismo alle risposte che attendono i cittadini.
Basta con l’astrattezza ideologica e l’autoreferenzialità, il conformismo delle idee.
Certo c’è a chi piace e a chi non piace,direbbe Totò.E se rientrasse nell’ordine del possibile?
Politica e società devono tornare ad incontrarsi.Basterebbe il buon senso e creare una coscienza storica che metta in relazioni esperienze,situazioni presenti,passate e future in forma di progetto per il bene comune.
Lasciamo da parte le facili ironie sullo sceriffo campano,ma Vincenzo De Luca  è un megafono,un riferimento che a un partito leggero ed a una società “scassata” sembra dare una identità,una speranza,una capacità di risposte e di narrazione. La mitologia del fare, rispetto alle narrazioni di tanti politici. e come si è visto alle ultime elezioni regionali la democrazia rappresentativa non si separa dalle regole.

Dinamismo, sintonia con il territorio e capacità di spaziare con disinvoltura dal dibattito politico locale a quello nazionale: tre caratteristiche che fanno di qualsiasi amministratore un garante credibile – anche su livelli istituzionali diversi – degli interessi della propria cittadinanza.

Una rivoluzione dal basso! Incredibile, ma vero, per proteggere la Regione e Napoli come Spa.

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