Il voto amministrativo e quello dei ballottaggi nei 113 comuni è un voto locale, ma è diventato anche un voto destinato a lasciare il segno nella politica italiana, nelle alleanze di Governo e nelle prospettive del PD. Il disagio tra le persone,visto il grande astensionismo,è a livelli di guardia. C’è una forbice preoccupante tra narrazione e realtà, c’è un problema di identità e di progetto per il PD, che non può aspirare ad essere una formazione pigliatutto, indistinta, fulcro di ogni trasformismo e sempre in conflitto con la sua ala sinistra. Un centrosinistra unito,che dialoga,vince.La stessa sinistra è divisa tra chi vuole dialogare con il PD,governare con il PD e chi pensa alle rivoluzioni popolari. La Serrachiani rassera dicendo che è solo un voto locale e che troveranno il modo di parlare agli italiani. Ma intanto pure lei paga il dazio del doppio incarico e perde nelle roccaforti della sua Regione. Ecco forse il doppio incarico, il gap tra segreteria nazionale e territori, la certezza che non esistono pifferai magici, il concetto sbagliato di “rottamazione”, il cerchio magico che da Roma controlla, sorveglia, decide. Voltano le spalle al PD le nuove generazioni,il mondo del lavoro,del volontariato. Serve più umiltà,più cura e dedizione, più politica dal basso.Servono “ponti” con la società,con le persone che vivono nel mondo della scuola e della sanità. Il mito del nuovo travolge tutto e per certi versi il mov5stelle non sfonda in tante parti del Paese,perchè la loro offerta non era all’altezza e perchè alcuni loro progetti locali erano favole. Certo c’è stato il voto a dispetto,ha pesato l’antirenzismo e il populismo,il tema della sicurezza e delle periferie.
Quello che è accaduto è un enigma avvolto in un rebus. Il rischio è che dal Governo ai partiti entrino tutti in un limbo di paure,di conflitti interni, logoramento,del “l’avevamo detto”,che smarriscono il controllo davanti ai dati del ballottaggio. Ogni sconfitta pone un problema di sistema.
I cinque stelle hanno vinto con un colpo di scena,ADESSO TUTTI INVOCANO UN COLPO DI SCENA DI RENZI!
