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Ex parlamentari sanniti, ecco come se la passano

Cè chi è tornato a fare il bancario e chi si gode pensioni d’oro. Sono le seconde vite degli ex parlamentari sanniti, di quelli che hanno trascorso anche decenni dentro il Parlamento ma che, a un certo punto del cammino, sono dovuti tornare alla vita reale, mantenendo in alcuni casi anche qualche privilegio da ex ‘casta’.

Vi ricordate di Antonio (Tonino) Conte? E’ stato parlamentare a lungo. Classe 1944, professore di Storia e Filosofia di Telese, dirigente del Pci prima,  del Pds poi, dei Ds infine, ha occupato uno scranno a Montecitorio, ininterrottamente, dal 1976 al 1987. Ritornò in Parlamento, questa volta al Senato, nel ’96 e vi rimase fino al 2001, quando fu trombato dai suoi stessi colleghi di partito.

A Palazzo Madama, volava alto: fu componente del Comitato parlamentare sull’Accordo di Schengen e – nientedimenoche – nella delegazione  dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa.

La sua carriera politica si interruppe, però, bruscamente. Lui, però, la prese con filosofia e tornò a insegnare al liceo. La politica, quella attiva, non la pratica più; si limita a fare il presidente dell’Associazione nazionale Partigiani, roba per ‘nostalgici’.  Però, dopo 20 anni tra Camera e Senato, Antonio Conte mette in tasca ogni mese una pensioncina niente male di 4.964 euro.

Così l’ex sottosegretario al Welfare, tra i fondatori di Alleanza nazionale, Pasquale Viespoli non riuscì alle ultime politiche a strappare una candidatura a Silvio Berlusconi che gli preferì l’ex fedelissima Nunzia De Girolamo, ed è dovuto tornare al suo posto in banca, da dove mancava da buoni 20 anni. Oggi, con la sua associazione Mezzogiorno nazionale, presenta libri (per ora scritti da altri), rilascia interviste (con co-protagonista quasi sempre il sindaco di Benevento Fausto Pepe) e c’è chi giura che si stia organizzando per tentare la scalata di Palazzo Mosti.

Per Carmine Nardone, invece, la ruota è girata al contrario: dalle stelle al…Consiglio comunale di Benevento. Ex Pci-Pds-Ds e poi nell’Ulivo, fu deputato dalla decima alla tredicesima legislatura, ovvero dall’87 al 2001 senza interruzioni. Uscì di scena dopo 20 anni, quando fu eletto alla presidenza della Provincia.

Poi nel 2011 la strana scelta di allearsi con Mastella e Viespoli lasciandosi convincere a guidare la Santa Alleanza  anti-Pepe. Fu sconfitto, ma andò ad occupare i banchi dell’opposizione. E’ presidente di Futuridea, un’associazione che punta sull’innovazione che sta ricevendo ottimi riconoscimenti dalla comunità scientifica nazionale.

Mario Pepe, ex deputato Pd, a 73 anni è in pensione da un pezzo. Bocciato alle Parlamentarie del 2013, fa il nonno e si gode i frutti di una lunga carriera politica che gli ha assicurato due vitalizi (da ex parlamentare e da ex consigliere regionale) che vanno ad aggiungersi alla pensione da preside di liceo. Un pesnionato ‘d’oro’ della politica italiana che ogni tanto si lascia andare in esternazioni al vetriolo nei confronti degli ex colleghi di partito.

Dalla segreteria di Antonio Bassolino a super-manager di Invitalia, Costantino Boffa, ex consigliere regionale (1985-1990) e per due volte deputato del Pd, dopo aver lasciato Montecitorio è stato reclutato dalla società che si occupa di attrazione degli investimenti esteri in Italia e di sviluppo d’impresa,  assicurandosi un contratto da 100mila euro l’anno.

Mino Izzo dopo essere stato a lungo senatore  è stato spazzato via anche lui da un Berlusconi 2013 in vena di epurazioni e così oggi, dopo aver protestato un po’per il pensionamento coatto,  è tornato nella sua Airola a dirigere la sua azienda. Intanto, non molla Forza Italia, partecipando attivamente alle riunioni con i vertici regionali, a cominciare da Martusciello cui lo lega un’antica amicizia. “Non ho mai vissuto di politica – tiene a sottolineare Izzo -. Ho sempre seguito in prima persona, con i miei figli e il resto della famiglia, la mia azienda, una conceria nata nel 1843, che conta 40 dipendenti e che ha un utile consistente anche di questi tempi. La nostra impresa è l’unica in Italia, da Firenze in giù, a conciare pelli bovine e l’unica in Europa a seguire l’intero processo dalla macellazione al prodotto finito”. 

Nicola Formichella, 37enne di Solopaca, è stato deputato di Forza Italia dal 2008 al 2013, anno in cui le porte di Montecitorio per lui si chiudono. Sul suo sito personale, si definisce “politico, giornalista  e presidente di Italianiinmente,  il think tank con  ‘l’obiettivo – si legge – di diffondere ed incentivare la cultura d’impresa puntando sul merito, affinché le idee vincenti possano avere la possibilità di trasformarsi in impresa”. 

 

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