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Cioccolata calda: storia e ricetta della bevanda invernale più amata.

La cioccolata calda è la bevanda più assunta nella stagione invernale. Ma quali sono le sue origini? Come si è diffusa in Europa? E soprattutto qual’è la ricetta giusta?

Furono i Maya i primi a inventare una bevanda calda dal gusto intenso di cacao. La bevanda, chiamata xocoatl, aveva un gusto amaro e piccante, ottenuto dal mix di cacao, fagioli, acqua e un pizzico di pepe. Doveva risultare schiumosa e la si preparava di solito in occasioni speciali. Dopo la scoperta dell’America, alla fine del XV secolo, il cacao arriva in Europa. La leggenda narra che proprio durante l’incontro  tra l’Imperatore azteco Montezuma II e l’esploratore spagnolo Hernan Cortés, il primo offrisse allo spagnolo una sorta di dal nome “chocolatl”, a base di cacao, vaniglia e spezie, di cui l’imperatore era ghiotto.

Nel corso del XVI secolo, un botanico italiano avrebbe descritto per la prima volta la preparazione della cioccolata nel volume “Historia del Nuovo Mondo”, pubblicato nel 1565: nel ricostruire il suo viaggio in Centro America, infatti, Girolamo Benzoni racconta di aver assistito alla preparazione di una bevanda a base di cacao macinato a pietra, messo in tazza e sciolto in acqua, “talvolta con un poco di pepe”. Per preparare la bevanda a base di cacao, si facevano prima seccare i semi sul fuoco; poi si rompevano con delle pietre per ridurli in polvere, e poi la si versava in bicchieri ricavati dalle zucche. Si aggiungeva acqua e infine, delle spezie. Per migliorarne il gusto, gli spagnoli utilizzeranno poi lo zucchero di canna.

Quando la cioccolata calda inizierà a diffondersi in Europa, nel corso del XVII secolo, per prepararla verrà utilizzata una pasta di cacao solidificata in tavolette o rotoli, grattugiata al momento del bisogno. In Italia sarà Francesco d’Antonio Carletti, mercante fiorentino, a introdurre l’usanza all’inizio del Seicento. La ricetta spagnola dell’epoca prevedeva l’utilizzo di cacao, acqua, zucchero, vaniglia e cannella. Nei salotti aristocratici italiani vennero poi effettuate delle modifiche, aggiungendo aromi floreali o fruttati, come il cedro o il limone. A Torino la bevanda arriva con Emanuele Filiberto di Savoia: nel 1678, un cioccolatiere ottiene per primo l’autorizzazione dalla Casa Reale Sabauda a vendere la bevanda in città. Tuttavia fino al Settecento, molti consideravano la cioccolata alimento lussurioso, mentre negli alti ambienti ecclesiastici e nei monasteri, la bevanda era consumata come ricostituente.

Gli inglesi invece diluivano il cacao con il latte, anziché con. Proprio a Londra la cioccolata calda veniva sorseggiata alla fine del pranzo, mentre a partire dal XVIII secolo si moltiplicarono le chocolate house, frequentate però solo dall’alta società, visto il costo ancora molto elevato del cacao. Tra gli amanti più celebri della cioccolata calda vi era il compositore austriaco Mozart, che non a caso considerava il “cioccolatte” un rimedio per il mal d’amore. Ma quando, dalla metà dell’Ottocento, iniziò ad affermarsi la produzione industriale di cioccolato, in forma di cioccolatini e tavolette, la bevanda fu sostituita dal caffè.

Oggi la cioccolata calda è una bevanda di conforto, consumata in tutto il mondo. In Spagna, per esempio, è tipica la colazione a base di churros inzuppati in una tazza di cioccolata fumante; in Messico si prepara sciogliendo in acqua calda o latte delle tavolette o pastiglie di cacao solide, prima di aromatizzare con cannella e peperoncino. In Italia, la ricetta tradizionale prevede l’utilizzo di cacao, latte, cioccolato e zucchero, con la possibilità di aggiungere panna montata al momento di servirla in tazza. L’ideale sarebbe preferire il latte intero e una piccola quantità di amido di mais per ottenere la giusta densità. Ecco la ricetta.

Ingredienti per 2 persone
500 ml di latte intero
120 g di cioccolato al 70%
20 g di cacao amaro in polvere
20 g di amido di mais
20 g di zucchero

Scaldare il latte in un pentolino antiaderente, aggiungere l’amido e il cacao setacciati e mescolare il composto con una frusta a mano così da eliminare tutti i grumi. Unire lo zucchero. Nel frattempo sciogliere a bagnomaria il cioccolato fondente, e quando il latte arriva quasi a bollore aggiungerlo, sempre continuando a mescolare con una frusta, fino a ottenere un composto liscio e omogeneo, che dovrà addensarsi al punto giusto. Versare in tazza e servire subito, con panna montata a piacere.

 

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