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Ddl Zan: “Liberi di essere chi si è, liberi di amare chi si vuole”

Il dibattimento in aula di mercoledì mattina sul decreto legge Zan è stato contraddistinto da una serie di dichiarazioni che stanno facendo discutere e che niente hanno a che fare con quanto contenuto realmente nel testo. Da Balboni di Fdl, che sostiene che “potrebbe diventare reato sostenere che un bambino ha diritto a un padre e a una madre”, a Massimiliano Romeo della Lega, che teme che il Ddl Zan voglia “indurre i bambini a cambiare sesso ancora prima che si accorgano di averlo”.

A seguito di queste affermazioni, inevitabile è stata l’indignazione di numerose persone.
Tra questi ha avuto molta risonanza Fedez, che su Twitter ha scritto:
” Ma il Renzi che si proclamava paladino dei diritti civili è lo stesso che oggi pare sia volato in Arabia Saudita mentre si affossava il DDL Zan? Per celebrare la libertà di parola organizziamo una partitella a scarabeo con Kim Jong-un? Gran tempismo. Comunque bravi tutti”.

Il famoso rapper, che da sempre si schiera e lotta a favore dei diritti civili per la comunità lgbt, critica apertamente quindi l’atteggiamento assunto dal rappresentante di Italia Viva, che nella giornata di ieri non ha preso alcuna posizione al riguardo.

Parlando di esponenti “codardi” di sinistra, che hanno preferito non esporsi dopo i fatti di ieri, spicca la riflessione di Massimo Gramellini sul Corriere della Sera:
“Dopo la carica dei  grandi elettori che impallinarono Prodi, ormai più famosi dei cani di Crudelia. Adesso tocca ai 16 (la Storia di ripete in forme più stitiche) che hanno affondato il disegno di legge Zan contro l’omotransfobia a causa della fobia che molti di loro provano per gli alleati, facendo mancare i voti a un provvedimento d’aula che in gergo è chiamato “tagliola”. Forse nella presunzione che a cascarci dentro potessero essere delle volpi e non , come invece è stato, i soliti polli. Per evitare l’ennesima figura barbina sarebbe bastato che i variopinti inquilini della casa facessero qualcosa non di sinistra, ma di inedito: parlarsi.

Commento che ha destato molta approvazione è stato quello di Lodovico Guenzi.
Il frontman dello Stato sociale, che ha scritto su Instagram:
“Credo che oggi sia da un po’ il momento di domandarsi perché non riusciamo a esercitare la pressione sociale di coloro che prima di noi hanno ottenuto, per dire, divorzio e aborto. Anche oggi domani andrà meglio, purtroppo. Ma anche oggi vale la pena ripetere quello che in un mondo normale sarebbe ovvio: liberi di essere chi si è, liberi di amare chi si vuole.

La Costituzione, come ben sappiamo, protegge da atti di violenza e offesa contro la persona. Ma l’approvazione di questa legge sarebbe stata senza dubbio un segnale di apertura, modernità e rispetto per tutte le persone che da sempre si sentono discriminate e, spesso, vengono aggredite, per essere semplicemente se stesse.

 

Di Vincenza Volpe

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