PAPA FRANCESCO IN ARMENIA,NAZIONE CORAGGIOSA MA ASSAI FRAGILE.

Il tam tam della diaspora armena,che viaggia a velocità supersonica,,da continente a continente, annunciava da tempo il viaggio di Papa Francesco in Armenia,nel primo Paese cristiano,fondato dagli apostoli Taddeo e Bartolomeo.. Con questo viaggio il Papa suggella la proclamazione del 2015,quando pronunciò la parola “genocidio” riferendosi ai tragici eventi del 1915. C’ qualcosa di bello e giusto,di profetico e di antico in questo viaggio del Papa in Armenia. “Pietro” accanto ad un popolo inascoltato e in diaspora. Gli armeni sono abituati all’insignificanza.

Alcuni numeri:2,9 milioni sono gli abitanti complessivi dell’Armenia,280 mila i cattolici,27 appena i sacerdoti operativi di cui 21 diocesani e 6 religiosi,20 le parrocchie riunite in una circoscrizione.

Qui,in Armenia nel 301 il re Tridate III dichiarò il cristianesimo religione di stato. Tra le tappe del pellegrinaggio l’omaggio al memoriale del genocidio e l’incontro ecumenico con la preghiera per la pace

Un viaggio storico per dare nuovo slancio al cammino ecumenico,confermare nella fede “un piccolo gregge”,temprato da dure prove. Per il popolo è un rifiorire di speranze,di consolazione e tenerezza. Una nazione fragile ma coraggiosa, dall’incerto presente e da una forte memoria del passato.

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